Dall’annuncio della malattia nell’estate del 2019, alla ripresa e poi la morte. Le tappe della battaglia di Sinisa Mihajlovic.
Una battaglia durata oltre tre anni e che alla fine lo ha visto cedere, ma sempre da vero guerriero. Sinisa Mihajlovic è morto, ma lo ha fatto restando sempre fedele al suo carattere forte e deciso. Lo ha fatto per sé, per la famiglia e per tutti quelli che da lui potranno prendere spunto per vincere quella lotta contro la leucemia che lui non è riuscito a chiudere positivamente.
Mihajlovic: le tappe della malattia e il messaggio di forza a tutti
“Ho trascorso due giorni a piangere… ma adesso basta. Rispetto la malattia, la guarderò negli occhi e alla fine vincerò anche questa sfida. Prima comincio e prima finisco. Ci vorrà tempo, ma guarirò. Affronterò la malattia come voglio che i miei giocatori affrontino le partite, ovvero aggredire per andare a segnare, non aspettare per vedere”. Erano state queste le parole di Sinisa Mihajlovic quel maledetto 13 luglio 2019 quando aveva annunciato pubblicamente di dover iniziare le cure per combattere la leucemia.
A quel punto il primo ciclo di terapie al Sant’Orsola di Bologna e, con l’ok dei medici, il 25 agosto il via libera per andare panchina al Bentegodi per il match contro l’Hellas Verona.
Una grinta mai vista prima e che si era ripetuta anche dopo il secondo ciclo di terapia e persino dopo il trapianto di midollo osseo, il 29 ottobre.
Il 26 novembre, chiuso il terzo ciclo di chemio, aveva parlato insieme ai medici del Sant’Orsola per fare il punto della situazione e aggiornare tutti sulle sue condizioni. Piano piano, poi, era tornato a fare quello che amava: occuparsi di calcio.
L’8 dicembre era alla guida della sua squadra per Bologna-Milan. Poi a gennaio 2020 la convinzione di aver superato il momento più difficile. Invece, ecco il Covid che lui stesso definì, rispetto alla leucemia, “come bere un bicchiere d’acqua”.
Poi un periodo piuttosto tranquillo dove Mihajlovic era tornato a pieno regime ad allenare e mostrarsi più spesso in pubblico.
Però la cattiva notizia era di nuovo dietro l’angolo. Il 27 marzo 2022 l’annuncio che la leucemia era tornata ad aggredirlo. Da qui il nuovo ricovero al Sant’Orsola da cui era uscito poco più di un mese dopo. Sul campo, l’addio alla guida tecnica del Bologna prima, poi, quello più amaro con l’ultimo saluto arrivato oggi: a solit 53enni, Sinisa Mihajlovic ci ha lasciati.
L’ultima apparizione pubblica era arrivata lo scorso 1 dicembre quando aveva fatto visita al collega Zeman.
Di seguito un post ricco d’amore con sua moglie Arianna: